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GIOVANNI TRAVAGLIATO

Eracle e la cerva di Cerinea del Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Dall’originale ai calchi moderni per la didattica e l’arredo privato

Abstract

Il testo, partendo da un inedito calco in gesso patinato della prima metà del ‘900 rinvenuto sul mercato antiquario, analizza il gruppo bronzeo con Eracle e la cerva di Cerinea del Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo da cui è tratto (fine I sec. a.C. – I sec. d.C.), descrivendone il tipo iconografico e individuandone l’archetipo lisippeo, attraverso il raffronto con esempi di età imperiale, tardo-antica e medievale. L’opera, ritrovata a Pompei nel 1805, fu donata al Museo dell’Università di Palermo nel 1831 per la munificenza dei Borbón/Farnese, di cui si approfondiscono almeno due episodi di illuminata committenza artistica per la città durante il soggiorno di Ferdinando I re delle Due Sicilie, riferiti all’iconografia erculea di tradizione familiare (Fontana con copia dell’Ercole Farnese “in riposo” alla Favorita [1802-1803] e decorazioni della “Sala d’Ercole” nel Palazzo Reale [1811-1812]). Noto tramite disegni e incisioni, il gruppo fin da subito riscosse un successo internazionale tra archeologi e conoscitori, tanto da richiedere calchi e riproduzioni in scala 1:1 o ridotta, alcuni dei quali oggi ancora rintracciati in gipsoteche e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, o in vendita sul mercato dell’arte.