Ponti mancati. Messina medievale, tra vocazioni e rinunce
- Authors: Santoro, Daniela
- Publication year: 2025
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/677344
Abstract
Condizionata dalla posizione su una ristretta lingua di terra, Messina è caratterizzata in tutta la sua storia da specificità politiche, economiche, geografiche, culturali, all’insegna di potenzialità non del tutto sfruttate: la vocazione marinara proietta la città verso un'attività legata ai traffici del porto, attraverso percorsi e rotte al di là dello Stretto, tra il Tirreno e lo Ionio; vocazione cui tante volte la città si trovò a rinunciare, anche per esigenze legate alle politiche regie a favore dei mercanti stranieri. Altri fattori contribuiscono a marcare l’originalità di Messina: la presenza di un ceto mercantile consapevole e vivace - parte di un’aristocrazia urbana costituita da un tessuto economico, sociale, culturale, a più trame – che specie nel primo cinquantennio del Trecento partecipa ai flussi commerciali che partono dalla città , favorendo una larga circolazione di denaro. E l’assenza di signorie, per cui i tentativi trecenteschi ad opera di Matteo Palizzi ed Enrico Rosso non riescono a trovare una schiera di sostenitori disposti a derogare alla fedeltà al potere regio. Scopo dell’intervento è mettere a fuoco le tante peculiarità che distinguono Messina dal coevo panorama urbano dell’isola.