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DANIELA SANTORO

“De le magiche frode seppe ‘l gioco". Michele Scoto astrologo alla corte di Federico II di Svevia

Abstract

Filosofo, traduttore, astrologo, e molto altro, Scoto è certo un personaggio conosciuto e studiato il cui profilo, tuttavia, rimane a tratti oscuro e controverso. L’articolo si concentra sul periodo di attività di Scoto presso la corte di Federico II di Svevia, una corte divenuta come è noto punto di incontro per filosofi e scienziati di orientamenti diversi. Fu proprio Scoto, tra l’altro, a suggerire a Federico II di mettere a confronto il parere di esperti nelle varie materie in modo da possedere gli strumenti necessari per ben governare. La vasta gamma degli interessi culturali che caratterizza il Duecento accomuna i due profili: con la stessa assenza di preconcetti, Michele Scoto e Federico II di Svevia, personalità ricche e complesse, furono abili a percorrere una strada culturalmente innovatrice, caratterizzata da scetticismo e indipendenza di giudizio.