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ANDREA SCIASCIA

Questa è architettura

Abstract

La breve introduzione, al volume “Dalla memoria del sacrificio alla celebrazione della vittoria. La Prima Guerra Mondiale nella cultura artistica e architettonica siciliana” curato da Rita Cedrini, Eliana Mauro, Claudio Minghetti, Ettore Sessa e Mario Zito, costituisce un’occasione per verificare il modo in cui la cultura siciliana ha saputo reagire, nei primi decenni del XX secolo, ad una domanda così emotivamente intensa come quella legata al tema del ricordo del sacrificio dei caduti della grande guerra. Dal saggio di apertura di Ettore Sessa e da quelli successivi si comprende, ancora una volta, il ruolo di capo scuola esercitato da Ernesto Basile e, sulla sua scia, da parte di un numero consistente di artisti e architetti. Emerge una diffusa particolare attenzione dedicata a progetti che sovente si presentano come opere in cui è impossibile distinguere gli aspetti artistici da quelli architettonici e urbani. In molte circostanze, infatti, i monumenti ai caduti o alla libertà segnano, in modo determinante, alcune parti della città generando quell’indispensabile senso di appartenenza ai luoghi nei quali i singoli contributi – artistici, architettonici e urbani – si fondono all’unisono.