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ANDREA SCIASCIA

Carlo Scarpa e la Galleria Regionale della Sicilia. La vertigine tra arte e architettura

Abstract

A Palermo in via Alloro, nel Mandamento Tribunali, si trova il Palazzo Abatellis sede dal 1954 della Galleria Regionale della Sicilia, a pochi metri dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Ciò che restava del Palazzo dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale diventa, grazie al progetto di Carlo Scarpa, un’architettura contemporanea di eccezionale valore in cui il maestro veneziano dimostra come è possibile attuare una elegante compatibilità tra antico e nuovo. Sul testo di Matteo Carnilivari, autore del Palazzo quattrocentesco, Scarpa con la finezza di un incisore, innesta echi, in alcuni tratti pienamente riconoscibili in altri sapientemente trasfigurati, di alcune delle lezioni più significative del moderno. Fra i “suoni e le figure” del passato che si riverberano nel presente sono riconoscibili alcuni temi peculiari di Frank Lloyd Wright, di Mies van der Rohe e di Piet Mondrian. A posteriori, si può sostenere, che la spazialità di Palazzo Abatellis – nella dialettica tra involucro e oggetti esposti – sia una colta interpretazione di alcune peculiarità del neoplasticismo sulle quali si inseriscono, costituendo l’humus dell’intero progetto, quelle esplorazioni spaziali di Wright che Scarpa aveva indagato tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta del XX secolo. Parte del contenuto dell’articolo è stato pubblicato in «AND», n. 32, giugno-dicembre 2017 e successivamente in «Architettura civile» Incompiute città di Palermo, nn. 23-24, 2019. La presente stesura, integrata da scritti inediti, costituisce la sistematizzazione e la sintesi di tematiche prima inesplorate.