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MARIA ANTONIA RANCADORE

Il fondamento epistemologico della psicoanalisi freudiana nei casi clinici del 1895

Abstract

Nel rivolgere lo sguardo all’intera produzione di Sigmund Freud, in primo luogo la memoria storica suggerisce di prestare attenzione al contenuto de L’interpretazione dei sogni (del 1899) e di Al di là del principio di piacere (del 1920). Il testo di queste due opere denota l’evoluzione epistemologica della ricerca svolta dal padre della psicoanalisi, sino a giungere alle opere della maturità. I concetti di «isteria», «ipnosi» e «metodo catartico » consentono di riscontrare l’assunzione definitiva del metodo maieutico, esposto negli scritti della maturità e degli ultimi anni. Mi riferisco in particolare, oltre a La negazione (del 1925), soprattutto a Analisi terminabile e interminabile e Costruzioni nell’analisi (entrambi del 1937), con i quali appunto la psicoanalisi viene assunta anche nella sua connotazione teorica. Tuttavia, senza nulla togliere alle opere più note di Freud, per una completa rilettura dei fondamenti epistemologici della sua dottrina, è opportuno rileggere i Casi clinici, con particolare riferimento a quelli pubblicati nel 1895 in collaborazione con Josef Breuer: si tratta di Signorina Anna O. e Signora Emmy von N., per un verso; Miss Lucy R., Katharina… e Signorina Elisabeth von R., per un altro verso. In tal modo è possibile comprendere il fondamento della psicoanalisi che, dalla fase dell’ipnosi e dell’interpretazione dei sogni, giunge alla fase definitiva delle libere associazioni incentrata sul metodo maieutico.