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ANTONELLO RUSSO

Dentro il fuori. Interno come pratica del limite

Abstract

L’idea d’interno è riferibile a una porzione di spazio delimitata da un confine stabile. Essa, nel mostrarsi direttamente connessa al rinvenimento di un limite rimanda all’individuazione di una discontinuità tra un ‘dentro’, ritenuto sicuro e visibile, e un ‘fuori’, identificato come infinito e indistinto. Assimilabile ai concetti di ‘soglia’, di ‘frontiera’, di ‘bordo’, il tracciamento di un limite configura, nel suo stesso spessore, un’area intermedia compresa tra situazioni diverse. Essa distingue un’aura virtuale che dispone una tensione icastica connessa alla materia e alla massa del confine che la genera. Il concetto di limite, inoltre, pone le premesse per allineare una perimetrazione ‘continua’ o ‘discontinua’, secondo se il suo sedime sia in grado di distinguere un confine netto in tutti i punti o se, invece, disponga un sistema di rimandi visuali tra frammenti concorrenti, tutti, alla definizione di una dimensione introversa. In seno a tali premesse, il saggio tende ad argomentare una riflessione su una dimensione raccolta dello spazio ascrivendo la stessa alla composizione di una ‘chiusura’ indipendente da un inquadramento scalare.