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ANTONELLO RUSSO

Dentro il conflitto

Abstract

Argomentare sulle opere di Fabrizio Ciappina delinea per chi scrive due superamenti: da una parte, la necessità di affrancarsi dalla consuetudine dei rapporti con l’autore che, seppur smorzata dagli affastellamenti della vita, finirebbe per ridurre, oltremodo, la giusta distanza dalla quale osservarle; dall’altra, l’esigenza di riordinare nella memoria i soggetti rappresentati. Essi, infatti, interpretando luoghi noti per aderenza anagrafica, sfocano le immagini impresse nel ricordo disegnando un'inedita convivenza tra realtà remota e simulacro. Emerge una rappresentazione fantastica collocata in una temporalità indistinta, eppure terrena. Essa si sovrappone ai rimandi iconografici di un luogo, lo Stretto, che riesce a rinnovarsi ad ogni lettura in scala con il mito che la distingue.