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ANTONELLO RUSSO

...dalla terra al mare. L'isola felice

Abstract

“…l’idea non deve essere spiegata, deve sentirsi, deve uscire, deve essere dentro quello che hai fatto” Mauro Staccioli Immaginare uno spazio per un cerchio perfetto, che ha già trovato nell’estensione del paesaggio il suo ambiente ideale, conduce a una trasposizione di senso. Un’inversione che dal reale attraversa l’immaginario per tornare ad essere concreta, almeno nel piano bidimensionale di un disegno. Un percorso necessario a misurare un invaso che dalla terra conduce all’acqua per farci abitanti di un’isola minima. Sospesa tra due suoli troppo lontani per congiungersi e troppo vicini per ritenersi estranei essa dà forma alla precarietà del quotidiano, all’inquietudine del presente, all’incertezza sul futuro, al transitorio di chi non ha un luogo dove tornare. Due rampe gradonate contrapposte, con inclinazioni diverse, disegnano un teatro totale con, al centro, una scena solcata da un filamento che ricongiunge ogni ambizione alla stabilità della terra. Un quadrato di base con lato di 15m governa le misure in pianta e in alzato. Il suono delle onde batte un tempo ciclico. L’Anello di Mauro Staccioli pensato per il suolo di Volterra si poggia sul piano inclinato più lungo. Esso vince sul tempo arrestandosi e arrestandolo, un attimo prima di scivolare.