PERCHE’ NON CONVINCE LA PRESUNZIONE DI DISTRIBUZIONE DI UTILI “OCCULTI” NELLE SOCIETA’ DI CAPITALI A RISTRETTA BASE PROPRIETARIA.
- Authors: PERRONE, A
- Publication year: 2014
- Type: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- Key words: presunzione, dividendi, ristretta base societaria
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/104012
Abstract
L’orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte che ha previsto l’ammissibilità della presunzione di distribuzione di utili nelle società a ristretta base proprietaria si è, negli anni, consolidato; ma gli ultimi arresti giurisprudenziali – che hanno previsto l’estensione degli effetti della definitività dell’accertamento societario al socio, nonostante non sia prevista la necessità di notifica a quest’ultimo dell’accertamento societario – hanno comportato una preoccupante dilatazione del suo campo di estensione. E’ necessario, pertanto, chiedersi quanto effettivamente tale presunzione sia convincente e cioè se essa sia effettivamente rispondente ai canoni probatori “minimi” che consentono di ritenere fondato un percorso inferenziale. Lo studio degli elementi che la Suprema Corte ha posto a base di tale presunzione solleva più di un dubbio sull’effettiva rispondenza della stessa a tali canoni.