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VALERIA MAGGIORE

Transumanesimo e postumanesimo alla luce della plasticità

Abstract

Postumanesimo e transumanesimo condividono la stessa idea: l’“uomo di oggi” è l’anticipazione di qualcosa di nuovo. I promotori di tali movimenti teorici sono convinti che la farmacologia, la nanotecnologia, la manipolazione genetica e le tecno-scienze plasmeranno una nuova umanità. L’essere umano si caratterizza, infatti, per un’elevata plasticità, concetto analizzato dalla pensatrice francese Catherine Malabou e che indica l’attitudine a dare e ricevere forma. Nella presente trattazione ci proponiamo di chiarire perché il principio di variazione plastica rappresenti il campo di battaglia fra la prospettiva teorica umanista e quella postumanista e, in secondo luogo, di delineare il diverso modo in cui transumanesimo e postumanesimo concepiscono la trasformazione e il miglioramento dell’uomo attuale.