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VALERIA MAGGIORE

L’ecologia come pratica estetica. Emozioni e relazionalità nell’ecologia profonda di Arne Næss

Abstract

Questo articolo esplora il ruolo fondamentale dell'esperienza estetica, delle emozioni e della relazionalità nella filosofia dell'ecologia profonda di Arne Næss. Sfidando il tradizionale dualismo tra ragione ed emozione, il documento sostiene che la consapevolezza ecologica e l'impegno etico emergono da un modo incarnato ed estetico di interagire con il mondo. Attingendo alle intuizioni fenomenologiche e alla teoria della Gestalt, esso evidenzia come la percezione dell'ambiente come un tutto interconnesso trasformi il senso di sé del soggetto e favorisca una connessione gioiosa e affettiva con la natura. Per Næss, riconnettersi con queste relazioni essenziali implica una profonda comprensione del fatto che le nostre identità sono strettamente plasmate dai contesti ecologici in cui viviamo. L'aria fresca che respiriamo, il cibo nutriente che consumiamo e gli ambienti diversificati in cui viviamo contribuiscono ciascuno all'essenza di ciò che siamo come individui. Questa visione risuona fortemente con il concetto stoico di oikeiosis, che sottolinea l'importanza di familiarizzare con il mondo che ci circonda e di entrare in sintonia emotiva con esso, promuovendo un senso di appartenenza al suo interno. All'interno di questo ricco quadro, le emozioni giocano un ruolo cruciale. Al centro di questa argomentazione c'è il concetto di hilaritas, ovvero il gioioso riconoscimento di appartenere alla più ampia comunità ecologica, che è alla base della responsabilità ecologica e dell'azione ambientale sostenibile. Inquadrando l'ecosofia di Næss in un contesto filosofico più ampio che include Spinoza e le teorie contemporanee sull'atmosfera e l'affettività, l'articolo propone un'estetica ecologica che è al tempo stesso una pratica di relazionalità etica e di gioia incarnata. Questo approccio offre nuove prospettive su come la sensibilità estetica possa catalizzare un impegno ambientale più profondo nell'Antropocene.