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LUCIANA MACALUSO

Frammenti della città in estensione

Abstract

Qual è il ruolo degli spazi aperti nella città contemporanea? Sono luoghi di promesse e d’incognite. Per andare avanti, ci si rivolge, da un lato, ad altre discipline e, dall’altro, è indispensabile comprendere l’eredità del Movimento Moderno e la critica che vi è stata rivolta. Sembra necessario indagare su alcuni principi architettonici comuni al progetto urbano e rurale per proporre trasformazioni più possibile inclusive e relazionali. In particolare, il saggio raccoglie alcuni “frammenti” custoditi da Giuseppe Samonà ne “La città in estensione”. Si esplorano le radici di un’alternativa inedita e, per certi versi ancora attuale, all’urbanizzazione incontrollata della città diffusa, verso cui infine si orienta il ragionamento sull’Unità architettura-urbanistica, proponendo di dare forma, e quindi forza, agli spazi agricoli a rischio di erosione urbana. S’individua una dialettica possibile fra le parti del territorio riconoscendone una complessiva vantaggiosa antropizzazione. Esclusa la volontà (e la possibilità) di un ritorno a una fantomatica natura, emerge una fiducia nell’architettura. Si cercano risposte specifiche nel proprio ambito disciplinare per comprendere meglio alcune intenzioni del XX secolo incompiute e di grande attualità che, progressivamente fino a oggi, hanno aiutato ad affinare una complessiva sensibilità verso le preesistenze ambientali. La considerazione delle parti rurali come spazi architettonici (secondo l’idea di Samonà) inserisce il libro in quella “sensibilizzazione” in atto verso le campagne e i suoli riconosciuta anche dalla Commissione Europea. Quest’ultima ha attribuito all’individuazione dei valori identitari da parte della comunità il presupposto di una “conservazione attiva” del patrimonio culturale materiale e immateriale, urbano e agricolo.