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GIUSEPPE MARSALA

Quarry Island. Paesaggi in transizione

Abstract

Il presente abstract presenta e accompagna gli esiti di una ricerca progettuale1 compiuta sul territorio dell’isola di Favignana, inteso come un campione di paesaggio dell’antropocene. In particolare, il progetto viene adottato come disciplina esplorativa e conoscitiva e come procedura interpretativa di un complesso ed esteso sistema paesaggistico costituito dai bacini delle cave di calcarenite, la pietra con cui si è edificata nei secoli l’architettura dell’isola. Si tratta di un sistema capillare, diffuso, indissolubilmente legato alla genesi della forma urbana e alla costruzione dell’architettura, da potersi considerare a tutti gli effetti come il principio insediativo dell’intera isola. Oggi dismesso e non più produttivo, quello delle cave è un paesaggio in transizione: una transizione di senso, di uso, di valore. Le cave come una unica “architettura della città” - la sua camera gestazionale, il suo atto fondativo “prima dell’architettura”2 – sono dunque il patrimonio che il progetto indaga per una riconversione “endogena”, connessa ai nuovi temi dell’ecologia e dell’uso sostenibile delle risorse del pianeta indicate nella Agenda 2030 dell’ONU: dai dispositivi per l’approvvigionamento naturale delle risorse idriche, alla realizzazione di giardini dell’energia; dalle produzioni agricole di prossimità, ai parchi per la fitodepurazione e il riciclo dei rifiuti, sino alla ri-designazione di un ecosistema culturale in cui i bacini assumono il ruolo di ecomuseo diffuso alla scala del paesaggio. Le cave di Favignana divengono così, attraverso le esplorazioni progettuali, dispositivi di ricerca per nuovi paradigmi e per nuove scale teoriche, epistemologiche e operative, di cui il progetto di architettura si fa interprete sondandone alcuni possibili scenari futuri.