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DIEGO MANTOAN

“Wir können uns ein Bild von ihm machen”: ovvero, salvate il soldato Wittgenstein dall’uso pretestuoso in arte contemporanea

Abstract

Se Wittgenstein ha goduto di grande fortuna come fonte d’ispirazione artistica nel secondo Novecento, ciò è dato dal fascino esercitato dal suo pensiero, ma forse soprattutto dal fatto che esso consentiva di farsene una propria immagine, cioè a proprio uso e consumo. Riecheggiano qui le parole del Tractatus Logico-Philosophicus, per la precisione la proposizione 3.001, circa l’immagine che ci possiamo fare di una condizione fattuale, “Wir können uns ein Bild von ihm machen”, subordinata alla celebre proposizione 3, una delle più centrali del trattato in cui si fa strada la relazione tra pensiero e immagine: “Das logische Bild der Tatsachen ist der Gedanke”. Onde però evitare che questa libertà interpretativa sconfini in un pretestuoso accomodamento del pensiero di Wittgenstein a fini artistici, l’indicazione di Perissinotto circa sincerità ed efficacia nell’approccio al pensatore austriaco offre una via maestra per indagare se questo o quell’artista, al di là dei proclami di affiliazione, abbia inteso costruire un autentico rapporto di collaborazione con Wittgenstein, piuttosto che farne il mero oggetto del proprio lavoro.