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DANIELA MOTTA

La retorica al tempo dei Severi: le parole delle Augustae

Abstract

Donne dotate di cultura e di sensibilità religiosa, le Augustae di età severiana appaiono legate a figure di intellettuali, ispiratrici delle decisioni imperiali, attraverso i loro consilia rivolti ai figli o ai nipoti che ricoprono il ruolo di imperatori, in alcuni casi della stessa nomina di consiglieri e funzionari, talvolta esse stesse responsabili di uffici della burocrazia imperiale. Raramente i testi antichi trasmettono le parole di queste donne, o ne ricostruiscono i discorsi quanto meno in forma recta. Tuttavia l’analisi della documentazione e congiuntamente dei passi che sottendono discorsi indiretti o riferiscono della presenza, talvolta silenziosa, delle donne in consessi in cui era agli uomini che spettava la parola, quali il consilium principis o il senato, o riferiscono il loro incitamento ai soldati sono eloquenti delle forme attraverso cui si esprimeva ed esercitava la loro volontà politica. Proprio la lettura di queste molteplici testimonianze circoscrivibili in maniera ampia all’ambito della retorica – parole scritte, pronunciate, riferite, ispirate, gemiti, silenzi – contribuisce a esplorare le trame del potere di queste donne, protagoniste di volta in volta tacite o loquaci dell’età dei Severi.