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ALESSANDRO MICELI

Influenza della pacciamatura sulla qualità e la conservabilità dei frutti di Cucumis melo L var. Inodorus

Abstract

La scelta della varietà e della tecnica agronomica giocano un ruolo di fondamentale importanza sulla qualità dei frutti di melone d’inverno (Cucumis melo L var. Inodorus) alla raccolta e sulle variazioni della stessa in post-raccolta. La pacciamatura e l’irrigazione, ad esempio, influenzano positivamente l’accrescimento delle piante e lo sviluppo, la maturazione e la serbevolezza dei frutti. Le cultivar di melone sono caratterizzate da ampia variabilità per quanto riguarda la colorazione dell’epicarpo e del mesocarpo, la cavità placentare, la consistenza della polpa, il contenuto in solidi solubili e in acidi e la fisiologia durante la maturazione e dopo la raccolta. Nell’ambito delle tipologie di melone è stata maggiormente studiata la fisiologia post-raccolta del melone cantalupo (Cucumis melo L var. cantalupensis), considerato il maggior valore commerciale rispetto ad altre tipologie di melone. Nonostante il melone d’inverno e il melone cantalupo appartengano alla stessa famiglia botanica la fisiologia dei frutti delle due tipologie di melone durante la maturazione ed in post-raccolta presentano delle differenze sostanziali. Per aumentare le conoscenze relative al melone d’inverno, è stata valutata l’influenza della pacciamatura sulla qualità dei frutti e la sua evoluzione post-raccolta. La prova è stata condotta presso i campi sperimentali del settore Orticoltura e Floricoltura del Dip. SAgA dell’Università di Palermo, siti presso l’azienda ESA – Campo Carboj della Regione Sicilia (Castelvetrano, TP). Le piante di melone d’inverno della varietà ibrida ‘Helios’ a frutto giallo rugoso, sono state messe a dimora alla fine del mese di aprile 2011 su suolo nudo o pacciamato con film di PE trasparente, con una densità di 2 piante m-2. La tecnica colturale adottata è stata quella tipica della zona per la cultivar Helios. I frutti sono stati raccolti alla fine del mese di agosto allo stesso stadio di maturazione in entrambe le tesi (suolo nudo; suolo pacciamato). Dopo la raccolta i frutti sono stati conservati in un ambiente asciutto ed arieggiato a temperatura ambiente. Al momento della raccolta e dopo 10, 20, 40 e 60 giorni, 3 frutti per ogni tesi sono stati analizzati per valutare: perdita di peso, spessore della buccia, spessore della polpa, consistenza del mesocarpo e contenuto in solidi solubili. E’ stata inoltre eseguita una valutazione visiva dell’epicarpo e del mesocarpo attribuendo un punteggio in funzione delle alterazioni visibili (macchie brune, aree depresse, marciumi, alterazioni della polpa). I risultati hanno messo in evidenza una influenza moderata della pacciamatura sul decadimento qualitativo dei frutti di melone d’inverno. La perdita di peso è stata analoga per le due tipologie di frutti con un aumento solo alla fine dei rilievi per i frutti di piante pacciamate (5,53%). Lo spessore dell’epicarpo si è ridotto in entrambe le tesi probabilmente a causa delle perdite di acqua, mentre lo spessore del mesocarpo e la sua consistenza sono risultati pressoché inalterati nel corso dei 60 giorni di osservazioni. Il contenuto in solidi solubili è risultato costante per i frutti raccolti da piante pacciamate, mentre gli altri manifestavano una lieve tendenza alla diminuzione di tale parametro. L’alterazione dei frutti è risultata piuttosto modesta all’analisi visiva. I frutti pacciamati hanno manifestato un anticipo della comparsa di alterazioni (10 giorni per l’epicarpo e 20 giorni per il mesocarpo) rispetto agli altri. Tuttavia, dopo 20 giorni e 40 giorni, rispettivamente per epicarpo e mesocarpo, le differenze si sono annullate. L’impiego della pacciamatura ha influenzato in modo molto modesto la serbevolezza dei frutti della cv Helios, tuttavia ha consentito di mantenere più costante il contenuto in solidi solubili che è uno dei parametri che condizionano l’apprezzamento dei frutti da parte dei consumatori.