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LUCIANO LANDOLFI

Steriles... harenae(Luc. 9, 378). Per una morfologia del deserto libico nella Pharsalia

Abstract

Ricco com’è di thaumasia e di terata, il paesaggio desertico della Libia risponde appieno alla fisionomia del nono libro della Pharsalia di Lucano, imbevuta di letteratura paradosso grafica. Confluiscono in quest’ampia descrizione i lasciti di una tradizione compresa fra Ero doto e Sallustio, Pomponio Mela e Curzio Rufo. La morfologia delle dune libiche è dominata dalla presenza dell’Austro che ne ridisegna continuamente l’aspetto e la configurazione, dando al lettore la misura della precarietà del sito e della vita che lì si conduce. Catapultata in uno spazio ostile e mutevole, l’armata capitanata da Catone Uticense dovrà misurarsi con tempe rature elevate, con l’assenza di sorgive, con la molteplicità dei rettili che infestano il territorio: un luogo ‘au-delà des frontières’, ideale per saggiare la statura etica del singolo soldato e misu rarne la condotta dinanzi alle ardue prove da sostenere. In questo scenario Catone stesso ri vendica per sé una ‘sovraesposizione’ ai pericoli con cui l’intero contingente dovrà cimentarsi, a riprova della fede piena nel magnum virtutis opus (9, 381) e nel durum iter ad leges (v. 385) pro pugnati durante il discorso preliminare all’impresa