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MARCO DI DONATO

Jihadismo e carcere in italia

Abstract

Quando si scrive, si dibatte o si argomenta intorno ad Islam e radicalizzazione, ǧihād e comunità islamiche in Europa, come anche quando ci si occupa di musulmani in carcere, il rischio di scadere in approcci stereotipati o di ristrette vedute (narrow-minded nel gergo dei colleghi anglosassoni), è un rischio quasi sempre non solo dietro l’angolo, ma spesse volte ben concretamente realizzatosi dinanzi agli occhi di chi legge, di chi ascolta o di chi partecipa ad un dibattito. In una certa stampa si possono rintracciare atteggiamenti islamofobi altresì individuabili, purtroppo, persino in alcune espressioni politiche che sciaguratamente beneficiano dell’ “immagine pubblica negativa dell’Islam [che] in Italia permette al populismo di investire nell’islamofobia”. In questo articolo recensione del libro "Jihadismo e carcere in Italia", tali temi vengono affrontati e problematizzati alla ricerca di inedite linee di ricerca che si concretizzino in nuovi progetti e che questi stessi abbiano un impatto tangibile, risiede dunque in prima battuta nella piena cooperazione fra istituzioni, società civile ed organizzazioni islamiche.