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ALESSANDRA DINO

Prefazione

Abstract

L’originalità del ponderoso e accurato lavoro di alida Federico è immediatamente individuabile se pensiamo a due fattori che lo caratterizzano e da cui esso prende coraggiosamente le mosse. il primo riguarda «l’esigua disponibilità di studi scientifici sulla presenza della criminalità nigeriana in Italia». Ciò ha comportato la necessità del ricorso a un uso diffuso di fonti di prima mano, derivanti da ben 42 interviste a operatori del settore giudiziario, mediatori e mediatrici culturali, esperti e studiosi del fenomeno, soggetti che a diverso titolo sono entrati in contatto con la comunità nigeriana in Italia (o che ne fanno personalmente parte); a esso si affianca una ricca mole di documentazione ufficiale, di materiali giudiziari (utilizzati con cautela, attenzione e consapevolezza rispetto all’ottica specifica e necessariamente “limitata” che rispecchiano), di studi condotti da vari istituti di ricerca (nazionali e internazionali), articoli e dossier messi a punto dalla stampa internazionale e italiana e, infine, una bibliografia che, per quanto non sempre specifica, consente al lavoro l’inserimento dentro uno scenario ampio e ricco che aiuta a comprendere – cercando di darne una “veste scientifica” – il fenomeno della diffusione della presenza dei cult nigeriani sul territorio nazionale. Il secondo fattore – intimamente legato al primo nella volontà di sperimentazione scientifica – è il forte desiderio di sistematizzazione di un fenomeno (e dei relativi studi sorti nel tempo su di esso) di cui spesso conosciamo solo quanto emerge dagli atti giudiziari o quanto ci viene giornalisticamente comunicato.