Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

SERGIO CALABRESE

Dis-misure e dis-valori del danno all'ambiente fluviale: un approccio socio-sistemico

  • Authors: Calabrese, S; Giuffrida, S
  • Publication year: 2012
  • Type: eedings
  • Key words: sistema fluviale, reflui industriali, pressione antropica, macrosistema sociale, spese difensive, inquinamento-flusso/stock
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/72274

Abstract

Si espone qui la sperimentazione di un metodo di analisi e valutazione del danno ispirato all’approccio sociologico di N. Nuhmann (1990), che definisce l’ambiente per differenza rispetto ai processi comunicativi che informano il sistema sociale e quindi il danno ambientale come difetto della comunicazione tra sub-sistemi. In questa logica la valutazione del risarcimento è stata condotta con riferimento al rapporto verticale tra unità inquinanti e supporto naturale e orizzontale tra i diversi sub-sistemi che comunicano “sull’ambiente”. Il caso studiato riguarda le immissioni di inquinanti in un bacino idrico siciliano da tempo sotto osservazione anche da parte della Comunità Europea a causa della elevata pressione antropica che lo ha interessato con effetti consistenti e visibili fino al litorale marittimo di sbocco. L’ipotesi di risarcimento del danno, proposta ai sensi delle normative vigenti all’epoca dei fatti, ha preso in considerazione: 1. la misura della responsabilità del livello di degrado del bacino attribuibile a ciascuna fonte in base al volume e alla qualità delle immissioni; 2. la determinazione del risarcimento con riferimento: ai risparmi per la mancata depurazione, al costo di ripristino dello status quo ante, al mancato uso della risorsa da parte della comunità insediata. 1. La misura della responsabilità delle fonti è stata determinata sulla base delle analisi chimiche dei reflui e delle acque fluviali reperite da atti processuali e dai dati storici disponibili. L’analisi territoriale del bacino del corpo idrico principale e dei suoi affluenti ha permesso di inquadrare l’area di studio e individuare tutti gli input antropici - segnatamente gli scarichi civili e industriali - che davano luogo al fenomeno dell’inquinamento. L’elaborazione dei dati disponibili, unitamente alla realizzazione di un modello teorico, ha permesso di valutare i fattori responsabili del degrado e/o dell’incremento del degrado del sistema fluviale in questione e graduare fra essi la responsabilità proporzionale al proprio contributo. 2. Il valore del danno attribuito alla fonte principale: a) quanto ai risparmi conseguiti dal soggetto inquinante, attraverso un bilancio quantitativo fisico e quantitativo monetario dell'impresa; b) quanto alle spese di ripristino, con riferimento ad un progetto di riqualificazione del fiume realizzato dall’Amministrazione locale per fare fronte al degrado del contesto; c) quanto al danno alla comunità, assumendo il metodo delle spese difensive con una verifica effettuata mediante l’applicazione dell’aspetto economico del valore di surrogazione.