Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

LAURA CONTE

Il linguaggio secondo ChatGPT: interpretazione delle parole e decodifica delle ambiguità ai tempi dell’intelligenza artificiale

Abstract

ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, basato su tecniche di apprendimento automatico, che consente un’interazione “discorsiva” senza precedenti con una IA. La sua semplice interfaccia permette a qualsiasi utente di testarne limiti e potenzialità, e di interrogare il sistema sul suo stesso funzionamento. In questa nuova dimensione dialogica, non è facile stabilire se i risultati dell’IA siano frutto di effettiva comprensione del linguaggio, o mero esercizio di funzioni programmate. In questo contributi discutiamo l’esito di una serie di conversazioni con ChatGPT volte a testare la sua capacità di decodifica dell’ambiguità sintattica e semantica di frasi dotate di molteplici interpretazioni (ad es. “la vecchia porta la sbarra”). Ciò che emerge è che ChatGPT, pur mostrando un’elevata capacità di elaborazione e adattamento ai registri linguistici, talvolta non coglie associazioni che sarebbero immediate per qualsiasi essere umano. Inoltre, davanti a una frase ambigua con più significati possibili, spesso non è in grado di cambiare la sua interpretazione iniziale. Questi errori permettono di “smascherare” l’IA, rivelando l’assenza di una reale comprensione linguistica. Tuttavia, ChatGPT è comunque in grado di produrre ipotesi “originali”, attingendo al suo database generale per elaborare risposte specifiche e inedite. A partire da questi dati, discutiamo pregi, criticità e alcuni scenari futuri dal forte impatto sociale.