Dal concetto all’artefatto: l’uomo e le immagini prima della storia
- Authors: Buttitta, I.
- Publication year: 2025
- Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/690414
Abstract
La realizzazione di manufatti litici, a dispetto di coloro che hanno voluto attribuire esclusivamente a Homo sapiens tale abilità, è attività già sistematicamente praticata dall’assai più antico e “primitivo” Homo erectus, oltre che essere un radicato patrimonio dei Neanderthaliani. Sono dunque la manipolazione e la lavorazione consapevoli della materia, finalizzate al raggiungimento di un preciso obiettivo, attitudini pre-umane (dove per “umano” va inteso “proprio di Homo sapiens”) ed anzi, può ben dirsi, volano di umanità. Ciò che va sottolineato, insieme alla capacità progettuale, è la coesistenza o meglio la coessenza nei manufatti di aspetti funzionali ed estetici, pratici e simbolici. Tale coessenza non si osserva solo nell’amigdala, oggetto-guida della produzione materiale di Homo erectus, ma anche nella notevole produzione di microliti e negli oggetti in materiali deperibili che in rarissimi casi ci sono pervenuti. Il lavoro, sia esso manuale o intellettuale, è una forma di conoscenza, ossia di appropriazione della natura da parte dell’uomo, di riduzione dell’unicum continuum della realtà esterna a discreta significativi. Ogni attività umana, consapevolmente o inconsapevolmente, in quanto riduzione del caos a un cosmos vivibile, si impone come affermazione dell’esistenza dell’uomo nel mondo, come, potrebbe dirsi in termini prigoginiani, processo ordinatore neg-entropico. Ciò che è al di fuori di noi si materializza, esiste, grazie alla relazione attiva che si instaura tra osservatore e cosa o fenomeno osservato: è il nostro sguardo ovvero il nostro pensiero, prima ancora della parola, che fa consistere le cose. Per altro verso, se ogni realtà materiale e immateriale “naturale” per esistere ha bisogno di una res cogitans, di una mente, ogni artefatto culturale ha bisogno, prima ancora di essere realizzato, di essere pensato e di essere desiderato.