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IGNAZIA MARIA BARTHOLINI

Le politiche pubbliche e la violenza come “rischio” nella Sicilia occidentale

Abstract

4. Il saggio prende le mosse dal rifiuto di Franca Viola di sottostare al matrimonio come atto “riparatorio" alla violenza subita, che aveva il potere di derubricare giuridicamente lo stupro perpetrato dal carnefice ma, soprattutto, di riammettere la vittima, in un contesto sociale, pronto, in caso contrario, ad escluderla e stigmatizzarla. Ne descrive i passaggi con cui la Regione Sicilia perviene, circa quaranta anni dopo, all'approvazione della Legge n.3 sulla violenza di genere. Fa il punto sulle associazioni di terzo settore impegnate nel contrasto al fenomeno nella Sicilia occidentale, gli sportelli antiviolenza istituiti e servizi che vengono forniti alle donne vittime di violenza di genere. Fa riferimento, infine, a due esempi di “ best practices” realizzatisi nel trapanese negli ultimi anni, per analizzarne le strategie implementate. Sullo sfondo di uno spaccato meridionale in cui permangono contraddizioni e spinte oppositive fra culture “shame and honour” e culture di emancipazione, l’autrice evidenzia il ruolo svolto dalle associazioni del terzo settore non solo nel supporto legale alle vittime, ma nel sostegno fornito al loro percorso di ricostruzione identitaria, e, soprattutto, nel contrato e nella prevenzione di tutte quelle forme "in nuce" o culturalmente “normalizzate” di patriarcalismo e sessismo, retaggio di un dominio maschile ancora da contrastare.