Cristiani fra le rovine. Ipotesi sul riuso del Tempio di Ercole a Sabratha
- Authors: Aiosa, S
- Publication year: 2012
- Type: Proceedings
- Key words: Sabratha, Tempio di Ercole, Necropoli, Cristiani
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/74532
Abstract
I luoghi di culto cristiani nel Foro e a Nord del Teatro di Sabratha hanno trasformato o obiliterato gli edifici di età romana e condizionato, attraendole a sé, la disposizione, di un cospicuo numero di sepolture. Altre tombe, non in contatto diretto con le basiliche, appaiono ubicate secondo criteri di non sempre immediata intellegibilità . Ciò in quanto sussistono ancora diverse aree della città non scavate che per estensione e ubicazione rendono difficile la comprensione di alcuni dettagli del suo sviluppo urbanistico e delle modalità in cui il tessuto cittadino fu rimodulato e riutilizzato in età cristiana. Il Tempio di Ercole (Regio V, insula 7), restaurato a seguito del terremoto degli inizi del IV secolo d.C., sopravvisse con le funzioni di edificio sacro fino al ben più esiziale terremoto del 365. A ridosso del muro perimetrale ovest ho rinvenuto tre sepolture disposte in senso Est-Ovest, una delle quali reca inciso su una delle lastre di copertura un monogramma cristiano. Già i vecchi rendiconti di scavo segnalavano sull'area del Tempio già distrutto la presenza di povere case e di alcune tombe, in particolare nella platea di fondazione del tempio vero e proprio. Un rappezzo nella pavimentazione del portico ovest, a breve distanza dall'abside, forse una sepoltura relativa ad un individuo in tenerissima età , e un unguentario di un tipo frequentemente associato a pratiche liturgiche. rinvenuto immediatamente all'esterno dell'abside concorrono a far ipotizzare che nel portico absidato occidentale, in parte sopravvissuto al crollo, sia stato creato un luogo di culto improvvisato che venne a costituire un terzo polo di attrazione per le sepolture critiane, posto in posizione intermedia tra la basilica del Foro e quelle a Nord del Teatro.7