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EMANUELE ANGELICO

L'Architettura è resiliente?

Abstract

Il contributo indaga specificatamente sul termine "Resilienza" ormai inflazionato a più usi e livelli . In vero ci si domanda come e quando l'architettura possa esser resiliente giacché appare non esserlo : "una architettura rotta, rotta è, e rotta rimane" senza possibilità di azioni che in autonomia la rigenerino. L’atto del costruire deve essere sempre atto nobile ma soprattutto responsabile, usando e scegliendo tecniche e tecnologie ‘adattive’ che pongano soluzioni sostenibili lontane dagli esercizi di stile in cui l’Architettura spesso si diletta (Lerner, 2012). Un positivo contributo alla ricerca della resilienza in Architettura potrebbe essere individuato forse nei materiali che la costituiscono (più idonei a resistere in termini sia di ‘durevolezza’ sia di ‘durabilità’) nei termini di META 2030. In definitiva si dimostra che l'Architettura Resiliente può esserlo solo nelle sue ricadute, ma non di fatto. Crediamo che la capacità più coerente (senza definirla resilienza) sia quella dettata dalla sostenibilità ambientale, dal recupero, dal recycling, dalle economie circolari derivanti dal “fare/sbagliare dunque correggere” per re-immettere gli sforzi generati in nuovi processi circolari che possano consumare solo ciò che essi stessi producono.