La fabbrica del cielo. Il soffitto della Cappella Palatina e il tetto della Cattedrale tra tecnica e arte
- Authors: Fatta, G; Vinci, C; Giardina, D
- Publication year: 2020
- Type: Monografia
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/474452
Abstract
Prodotto di successive demolizioni e ricostruzioni, la Cattedrale di Palermo, giunta a noi nell’attuale configurazione, ha subito numerose modificazioni la cui più nota è quella tardo settecentesca. Il Tempio primigenio risale al periodo successivo l'Editto di Costantino. Ricostruito al tempo di Gregorio Magno e convertito al culto islamico dopo la conquista araba sarà restaurato al culto cristiano sotto il regno normanno degli Altavilla e successivamente riedificato. La cattedrale normanna era coperta da un tetto ligneo composto da 19 incavallature riccamente decorate poggiate su mensole ed attraversato da una passerella centrale. Dalla configurazione normanna ad oggi la Cattedrale ha subito numerose modifiche. Quelle più radicali furono concepite e realizzate nel Settecento e videro la radicale riconfigurazione delle coperture. Gli interventi presero le mosse dall’originario progetto di ammodernamento commissionato all’architetto camerale Ferdinando Fuga (1767) ma poi furono, de facto, modificati ed eseguiti (1781) da Marvuglia ed Attinelli. La copertura della navata centrale, costituita in origine da 19 capriate in legno che coprivano la navata unica, venne ridotta a 15 capriate poiché fu inserito il transetto (il tè) e la cupola ed andò a sostituire l’antica copertura ad incavallature posate su mensole e attraversata da una passerella percorribile definita da G. M. Amato tetto dromico. Il sistema delle capriate presenta due particolarità , l’uso di saette di irrigidimento tra capriata e capriata e di catene composte da più pezzi. Pezzi giuntati a dardo di Giove. In particolare alcune delle catene risultano essere composte da elementi risalenti alla copertura originaria e che presentano resti di motivi decorativi e figure di animali fantastici.