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CALOGERO VINCI

Il rilievo del sistema della cava, delle stanze e della concimaia

Abstract

Il rialzo di perriera che, con un dislivello di circa sei metri, definisce il confine fisico tra la cittadella universitaria e l’area libera sulla quale si attesta a Nord-Ovest l’alto sbarramento edificato di Corso Pisani è certamente uno dei luoghi più emblematici che informano il paesaggio della Fossa della Garofala. La presenza della cava/grotta e di una piccola ed originale architettura in ferro - copertura della cosiddetta concimaia - arricchisce di significati espliciti e simbolici questo margine interno alla città che rappresenta una discontinuità nel tessuto urbano ed un’inaspettata oasi, artificialmente naturale, di pace e tranquillità. Si deve, probabilmente, a Carlo Giachery la riconfigurazione – a metà dell’Ottocento - del complesso sistema spaziale costituito dalla cava/grotta con corridoi a pettine, dallo spazio concluso circolare e a cielo aperto, dalle "stanze" che si affacciano su quest’ultimo e dalla tettoia circolare in ferro.