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LUCIA PARLATO

Il volto processuale della particolare tenuità del fatto

Abstract

La previsione dell'istituto della "particolare tenuità del fatto", ad opera del D.Lgs. 16 marzo 2015, n. 28, prende spunto dalla normativa già esistente per i "microsistemi" procedimentali minorile e penitenziario. L'introduzione di una fattispecie applicabile ad ampio raggio, in relazione al processo di cognizione nei confronti di soggetti adulti, è volta alla realizzazione di obiettivi di deflazione processuale e di riduzione del fenomeno del sovraffollamento carcerario. L'innovazione, salutata come una vera e propria "svolta" del nostro sistema processuale, chiama l'interprete a una complessa attività ermeneutica. Consapevole di ciò, l'Autore fornisce una lettura della disciplina, analizzandone essenzialmente i risvolti processuali: in particolare, dopo un primo inquadramento della "nuova" causa di non punibilità, la disamina si incentra sui momenti del procedimento in cui la "particolare tenuità del fatto" può trovare sbocco in una corrispondente declaratoria, nonché sul difficile coordinamento con le disposizioni previgenti.