That’s all, folks. Guerriglie e strategie di fine puntata
- Authors: Giannitrapani, A.
- Publication year: 2020
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/457099
Abstract
Se i titoli di testa delle serie tv stanno vivendo, insieme ai loro testi madre di riferimento, un’epoca d’oro, con sigle sempre più curate che ammiccano a un fan affezionato, lo stesso (forse) non può dirsi per i titoli di coda, peritesti tradizionalmente deputati a porre fine alla puntata. Punti ibridi tra l’interno e l’esterno dell’episodio, rappresentano spesso momenti ideali per alzarsi, ben poco attratti da uno schermo nero su cui si susseguono, senza soluzione di continuità , elenchi di nomi sconosciuti ai non addetti ai lavori, fornitori, sponsor, ringraziamenti, citazioni. A maggior ragione se fruiti su piattaforme non lineari, meglio scorrere le puntate in successione senza noiose interruzioni, senza inutili informazioni. Eppure i titoli di coda rappresentano l’altro lato della cornice, vanno simmetricamente a chiudere (e dunque a valorizzare) quell’apertura di puntata inaugurata con la sigla. Sono il marchio della fine dell’episodio. Possono rappresentare un momento di transito, di riflessione, a volte di sanzione sullo spettacolo appena visto, un ritorno al qui e ora della visione, un rituale di fruizione da non perdere. I titoli di coda sembrano essere quella frontiera ambigua e incerta della fine, momento di sospensione che precede una più o meno imminente ripresa. E in quanto frontiera, si configurano come terreno di incontro e di scontro in cui diverse voci prendono posizione. Esigenze produttive, distributive, di fruizione li tirano da un lato e dall’altro, ora allungandoli infinitamente ora cancellandoli programmaticamente: da strumento di valorizzazione del prodotto finzionale, i titoli di coda possono diventare un noioso intralcio per il fruitore seriale o un pericoloso ostacolo per il distributore che mira al binge watching compulsivo. Ed ecco allora emergere nuove tattiche, che mirano a ravvivare questo microgenere testuale, inserendo anticipazioni, tagli, commenti, sorprese.