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GIUSEPPE DI BENEDETTO

«L’antico come principio di nuova architettura». Il tempo perenne delle opere e dei progetti

Abstract

Nonostante la raccolta degli scritti e dei progetti di Angelo Torricelli copra un arco temporale di oltre trent’anni (dal 1990 al 2021) essa costituisce una straordinaria narrazione coerente e coesa nella quale si ha chiara la sensazione di come l’oggetto della riflessione sia la connaturata dimensione sincronica dell’architettura tesa a essere, inevitabilmente, espressione di valori atemporali. Non a caso i titoli dei testi di Torricelli, ad iniziare da ciò che ne costituisce la sintesi suprema, l’espressione metonimica per eccellenza — "Il momento presente del passato" — tendono ad essere quasi dei voluti emblematici ossimori. Nella lettura interpretativa dell’antico in architettura proposta da Angelo Torricelli ciò che è stato non è mai inteso come esito di un processo storico temporale lineare dal passato alla contemporaneità dell’architettura, ma come eterna presenza di una ontologia dell’attualità. In questo senso, antico e nuovo non sono qualcosa che sta fuori o lontano, con propri caratteri univoci e definiti, ma nei segni dell’architettura, le dimensioni del tempo — passato e futuro — sono consustanzialmente presenti.