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ROBERTA COGLITORE

Forme di amnesia in Memories of the Future di Siri Hustvedt

Abstract

Nella cornice narrativa dell’autofiction, Memories of the Future (2019) di Siri Hustvedt, una donna anziana interroga se stessa, da giovane, e da questa interrogazione si dipanano quattro narrazioni marcatamente distinte, anche grazie a evidenti indicazioni tipografiche. Si tratta del primo romanzo che la narratrice ha deciso di scrivere durante il suo dottorato alla Columbia University e di un diario dello stesso periodo, ritrovato per caso, due storie che si mescolano alle chiacchierate con la madre dell’autrice ricoverata in un ospizio e alle riflessioni filosofiche e neuroscientifiche della narratrice. Le quattro narrazioni intrecciano così le difficoltà di memoria dell’anziana madre, le rimozioni degli episodi traumatici della vita della narratrice-protagonista e l’amnesia collettiva rispetto alle figure femminili, come la baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven, recentemente rivalutata per la scoperta del suo contributo creativo alla famosa Fontaine finora attribuita a Duchamp. A partire dalle riflessioni filosofiche e scientifiche attorno a una concezione della memoria come trasformazione attiva del ricordo, Hustvedt fa i conti con l’amnesia personale, familiare e collettiva.