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FRANCESCO CUPIDO

ANALISI VOCALE DI EMISSIONI FONATORIE SOTTO SFORZO SUB-MASSIMALE: UN CASO STUDIO

Abstract

La laringe rappresenta il principale organo vocale, ma riveste anche un ruolo determinante nell'attività muscolare. E' noto infatti che la funzione di fissazione della laringe partecipi alla stabilizzazione dell'intera gabbia toracica, durante il compimento di uno sforzo attraverso l'accollamento cordale e la manovra di Valsalva, la laringe, dunque, ricopre un ruolo primario anche in questa funzione, come dimostrato dagli studi sui soggetti laringectomizzati, i quali riferiscono difficoltà nel sollevare oggetti pesanti dopo l'intervento (1). In ambito sportivo atleti ed istruttori possono evidenziare, durante la pratica, emissioni di sforzo sfocianti nel malmenage vocale esponendosi al rischio di disfonia muscolo-tensiva. Reich et al. (1986) ha condotto uno studio sul comportamento vocale dei cheerleaders, rilevando modalità ipercinetiche dei meccanismi fonatori tendenti ad innescare disfunzioni nodulari delle corde vocali (2). Heidel et al. (1993) ha ricercato l'insorgenza della sintomatologia fonopatica negli istruttori di aerobica, rilevando come questi esibissero raucedine, disfonia o afonia, tensioni muscolo-scheletriche, colpi di glottide e livelli di intensità e di F0 che superavano i range limite (3), dati confermati dalle successive ricerche condotte da Long et al. (1998) (4), e paragonando queste modalità vocali a quelle dei cheerleaders, evidenziando un elevato decremento della sintomatologia disfonica nei partecipanti alle lezioni (3). Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare le modificazioni glottiche, incorrenti nella produzione di emissioni fonatorie sotto sforzo sub-massimale, al fine di comprendere i meccanismi di avvio del malmenage vocale di atleti ed istruttori ed elaborare un protocollo di riscaldamento vocale in un' ottica preventiva-rieducativa. Abbiamo condotto uno studio di osservazione video-laringo-strobo-scopica, eseguita con rino-faringo-laringo-scopio a fibre ottiche flessibili di emissioni fonatorie sotto sforzo sub-massimale, durante l'esecuzione del curl con bilanciere in posizione ortostatica. Ha partecipato allo studio un soggetto di sesso maschile con un età di 21 anni, un'altezza di 1,75 m, un peso di 71 kg che non presentava patologie a carico dell'organo vocale. Lo stile di vita del soggetto era attivo, in quanto praticava un'attività aerobica (corsa di lunga durata) due volte a settimana da almeno 1 anno. Il soggetto prima di essere sottoposto alle valutazioni è stato familiarizzato all'esecuzione del gesto tecnico e sottoposto al calcolo del massimale, effettuato con il metodo indiretto delle ripetizioni, che prevede l'esecuzione del maggior numero di ripetizioni con un carico predeterminato. Il soggetto prima di effettuare l'analisi ha svolto un riscaldamento dei principali distretti corporei, successivamente ha svolto l'esercizio per 2 serie da 4 ripetizioni a carico naturale sollevando un bastone sul quale imprimeva uno sforzo minimo imitando il gesto tecnico del curl, e al 50% e al 60% del massimale, con carichi equivalenti di 24 kg e 30 kg. Ogni singola serie prevedeva l'emissione vocale durante il sollevamento del carico, rispettivamente di 3 /e/, durante le prime tre ripetizioni, e di una /i/ durante l'ultima ripetizione. L'analisi si componeva di una valutazione video-laringo-strobo-scopica, una valutazione percettiva della voce e una valutazione spettro-acustica digitale eseguita con il software Praat. A scopo di confronto è stata eseguita una valutazione laringoscopica del soggetto, in condizioni baseline, che evidenziava un'attività cordale eufonica con attacco vocale dolce e assenza di ogni elemento organico o funzionale segno di patologia. Dalla comparazione delle valutazioni con il baseline si evidenzia come progressivamente all'aumentare del carico, aumenti il grado di chiusura glottica e aumenti la velocità di avvicinamento lungo la linea mediana delle corde vocali, diminuendo a sua volta il tempo di contat