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MARCO BRIGAGLIA

Foucault naturalizzato: soggetto, assoggettamento, libertà

Abstract

In questo articolo ricostruisco l’evoluzione della concezione del soggetto e dell’assoggettamento di Michel Foucault nel suo aspetto più problematico, e cioè nel suo rapporto con la possibilità, e il valore, della libertà. A metà degli anni settanta, cavalcando l'idea che il soggetto (l’individuo cosciente e razionale) sia il risultato di processi di etero-determinazione sociale – un potere impersonale – Foucault sembrava inclinare verso negazione della possibilità di qualsiasi spazio di libertà del soggetto. Negli anni ottanta, invece, pur tenendo ferma l’idea della etero-determinazione sociale del soggetto, egli insisterà ripetutamente sulla sua compatibilità con una peculiare forma di libertà, che chiamerò “libertà-autorialità”. La nuova concezione della libertà-autorialità resterà solo accennata, in osservazioni dense e suggestive, ma molto vaghe e impressionistiche. Ricostruirò il disegno implicito ad esse sotteso, mostrando come le contraddizioni che sembrano affliggerlo si sciolgano se lo si inquadra nella rappresentazione della struttura causale del controllo e della creatività individuale e dei processi di trasmissione ed evoluzione culturale suggerita dalle scienze della mente contemporanee.