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ADRIANA BONANNO

Effetti della specie foraggera e della tecnica di pascolamento sulla produzione di latte ovino.

  • Authors: Di Grigoli, A; Di Miceli, G; Todaro, M; Genna, V; Tornambè, G; Alicata, ML; Giambalvo, D; Bonanno, A
  • Publication year: 2011
  • Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
  • Key words: specie foraggere, pascolamento continuo, pascolamento turnato, latte ovino
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/61040

Abstract

L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare gli effetti del pascolamento su specie botaniche differenti, utilizzando sia il sistema continuo che quello turnato, sulla produzione di latte ovino. Le risorse foraggere utilizzate erano rappresentate dalla sulla (Hedysarum coronarium L.), da un erbaio in consociazione di trifoglio alessandrino (Trifolium alexandrinum) ed avena (Avena sativa) e da un prato di cicoria (Cichorium intybus). Sono state utilizzate 40 pecore in lattazione suddivise in 5 gruppi omogenei, ciascuno assegnato ad uno dei seguenti trattamenti: pascolamento continuo su sulleto; pascolamento turnato su sulleto; pascolamento continuo su consociazione; pascolamento turnato su consociazione; pascolamento continuo su cicoria. Relativamente ai settori pascolati in maniera continua, la disponibilità di biomassa è risultata inferiore per la cicoria rispetto alla consociazione ed alla sulla (rispettivamente 1242, 1911 e 2532 kg ss/ha) e nel complesso si è rilevata una maggiore produzione di latte negli animali che pascolavano la cicoria rispetto alla consociazione (rispettivamente 1243 vs 1003 g/d; P≤0.01), mentre valori intermedi si sono ottenuti con la sulla (1136 g/d). La qualità del latte, in termini di contenuto percentuale in grasso, proteina e caseina, ha subito un evidente effetto diluizione che ne ha provocato la riduzione all’aumentare della quantità di latte prodotta. Nel corso della prova si è registrata una graduale riduzione della produzione di latte, dovuta allo scadimento quanti-qualitativo delle risorse al pascolo; tale flessione nella produzione di latte è risultata comunque più contenuta con la cicoria rispetto alle altre specie pascolate. Nel confronto fra le tecniche di pascolamento, l’utilizzazione turnata ha determinato una maggiore produzione di foraggio rispetto alla continua, mentre le pecore al pascolo continuo hanno prodotto una maggiore quantità di latte (1070 vs 951 g/d; P0,05), indipendentemente dalla specie pascolata. L’effetto del periodo ha influenzato molto la produzione di latte; nel primo periodo di maggiore disponibilità quanti-qualitativa di erba, le pecore hanno prodotto più latte rispetto al secondo periodo. Inoltre, in tale prima fase, le pecore che pascolavano la sulla hanno mostrato una maggiore produzione di latte rispetto alla consociazione (1377 vs 1159 g/d, P ≤ 0.05), mentre tale divario non è emerso nel secondo periodo. A causa dell’effetto diluizione, le pecore che pascolavano la sulla hanno prodotto un latte meno grasso rispetto a quelle che pascolavano sull’erbaio. Per entrambi i confronti i parameri di attitudine alla coagulazione del latte di massa, così come il peso vivo ed il BCS rilevati ad inizio e fine prova, non hanno mostrato differenze fra i gruppi sperimentali. In definitiva i risultati emersi confermano la notevole produttività della sulla e il suo effetto positivo sulla produzione di latte delle pecore che la utilizzano al pascolo. È stata evidenziata, inoltre, la notevole potenzialità della cicoria, ottima foraggera in grado di assicurare nel tempo una buona qualità dell’erba e di incrementare le performance produttive delle pecore da latte. Inoltre i risultati ottenuti confermano che il pascolamento, sebbene consenta alle colture una maggiore possibilità di ricaccio che si tramuta in una maggiore produzione di biomassa per unità di superficie, non sempre determina incrementi della produzione di latte degli animali, e questo a causa del minore valore nutritivo del foraggio utilizzato in fasi di sviluppo più avanzate.