CdL in Scienze dell'Educazione (corso tradizionale)
Prof. Carlo Romano
(60 h)
Argomento del corso
Il corpo nella relazione educativa
Per superare il secolare dualismo corpo-mente la moderna ricerca psicologica assume psichismo e motricità non come due aspetti opposti della stessa entità, ma elementi fondamentali e dinamici della formazione bio-psichica della persona-lità umana. Gli studi sui processi cognitivi di H. Wallon e J. Piaget e quelli della psicologia analitica freudiana e post-freudiana (M. Klein, D. W. Winnicott, J. Lacan) fanno da supporto alla ricerca teorica e applicativa della psicomotrici-tà, la quale delinea il suo campo di intervento, a partire dagli anni '60, attorno alla crescita dei primi anni di vita del bambino, sia in ambito educativo che terapeutico/riabilitativo.
L'approccio psicomotorio ai processi educativi rimette in discussione anche l'impianto formativo tradizionale.
È possibile che un educatore situi la propria attività a livello cognitivo utilizzando il vissuto senso-motorio senza aver educato se stesso alla dimensione psicomotoria, alla corporeità? Come può proporre un'educazione integrale, intervenire cioè su tutti gli aspetti che compongono la personalità dell'educando, se non ha mai vissuto ed esplorato un simile modello?
Una pratica educativa/psicomotoria richiede, tra l'altro, all'educatore:
La modificazione della memoria del proprio corpo-bambino educato prevalentemente sui principi di competitività fisica e di manifestazione estetica dei movimenti;
L'abbandono dell'immagine del proprio corpo-istituzionale formalizzato in un ruolo da sempre cristallizzato in posture statiche e rigide;
Il coinvolgimento del proprio assetto emotivo, affettivo e relazionale.
L'educatore necessita pertanto di una formazione particolare e specifica che investe conoscenze psicologiche, psicodinamiche, psicomotorie, ma che soprattutto gli faccia prendere coscienza delle proprie pulsioni, divieti, difese e lo impegni in una specifica conoscenza e arricchimento della sua capacità espressivo/corporea, della sua disponibilità ad adattamenti relazionali e della sua costante disponibilità all'ascolto dei bisogni emotivi e affettivi più profondi, per integrare le conoscenze teoriche con la globalità della propria persona.
Finalità
Recupero responsabile, cosciente e, al contempo indispensabile, dell' Io Corporeo del futuro educatore professionale.
Appunti di lavoro
Come leggere e descrivere i segnali non verbali attraverso l'osservazione?
Come stimolare una migliore conoscenza dell'Io Corporeo?
Cosa si intende per Schema Corporeo? Quale la sua evoluzione?
È possibile generare uno stato di calma e di distensione, una maggiore conoscenza e controllo delle percezioni psico-somatiche?
Quale conoscenza dell'uso dei propri canali sensoriali?
Quali le caratteristiche dell'anatomo-fisiologia della respirazione? Come attivare la respirazione addominale e profonda?
Come sensibilizzarsi al coordinamento e all'armonia dei movimenti?
Quale la funzionalità della dominanza laterale?
Come organizzo la dinamica dell'equilibrio del mio corpo?
Che rapporto c'è tra tempo e ritmo? Quali le proprietà del ritmo?... e della voce? Come comunichiamo con i suoni vo-calici?
Come percepiamo lo spazio? Come utilizzo lo spazio per comunicare (vicinanza, distanza, orientamento...)?
Come utilizzo i canali di comunicazione non verbale nella relazione educativa?
Testi consigliati
C. Romano, Corpo itinerario possibile, Teramo, Giunti-Lisciani, 1988
R. Raffagnino, L. Occhini, Il corpo e l'altro, Milano, Guerini Studio, 2000
I. Gamelli, Pedagogia del corpo, Roma, Meltemi, 2001
F. Nanetti, La comunicazione trascurata. L'osservazione del comportamento non verbale, Roma, Armando, 1996