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GIUSEPPE ZANNIELLO

LA PEDAGOGIA IMPLICITA IN SAN JOSEMARÍA ESCRIVÁ DE BALAGUER

Abstract

Escrivá non è stato un pedagogista ma un formatore, non ha scritto un trattato di Pedagogia ma durante la sua vita (1902-1975) ha formato centinaia di migliaia di persone di tutte le età e condizioni. Dagli scritti e dalle opere di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei (una istituzione gerarchica della Chiesa cattolica, che si propone di diffondere una profonda presa di coscienza della chiamata universale alla santità e del valore santificante del lavoro ordinario), è possibile ricavare alcuni canoni ispiratori dell’azione educativa e formativa, una vera e propria “pedagogia implicita”. L’antropologia di riferimento di Escrivá si radica nella considerazione che ogni uomo è figlio di Dio; è fatto a sua immagine e somiglianza in un modo unico e irripetibile, con una specificità maschile o femminile in vista della collaborazione tra i due sessi che si complementano tra loro; la forma dell’educazione è per Escrivá la libertà morale, con la corrispondente responsabilità delle azioni intraprese consapevolmente. Fiducia nelle persone da educare è la prima raccomandazione di Escrivá agli educatori, i quali devono creare innanzitutto un clima amichevole e cordiale nei luoghi e nelle circostanze in cui educano. La collaborazione tra genitori e insegnanti, la collegialità nelle decisioni pedagogiche, la costituzione di una vera e propria comunità educativa sono tre costanti che si riscontrano in tutte le istituzioni educative promosse da Escrivá. Le principali virtù naturali che Escrivá ha insegnato a praticare sono: la sincerità, la lealtà, la fiducia, l’amicizia, la delicatezza nelle relazioni, l’ottimismo, la fortezza, il gusto dell’opera ben fatta e la religiosità.