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FABIO VENTURELLA

STUDIO RETROSPETTIVO SUI CONSUMI DI SODIO OXIBATO E SULLA TIPOLOGIA DI PAZIENTI DEL SERT DI TERMINI IMERESE

  • Authors: Capuano, G; Passalacqua, G; Longo, T; Oliveri, R; Cirincione, D; Rumeo, A; Venturella, F
  • Publication year: 2013
  • Type: Abstract in atti di convegno pubblicato in rivista
  • Key words: Sodio Oxibato,Alcolismo
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/84309

Abstract

In questo studio è stato preso in considerazione il consumo annuale di sodio oxibato della Farmacia Territoriale, dal 2009 al 2012, da parte del Ser.T di Termini Imerese. Si è voluto, inoltre, indagare sulla tipologia di pazienti ambulatoriali per avviare un successivo progetto di informazione e prevenzione rivolto alle scuole. Materiali e metodi: I dati relativi ai consumi sono stati estrapolati dal programma di magazzino della farmacia, mentre i dati relativi ai pazienti sono stati ricavati dal Sistema Informativo Sanitario del Ministero della Salute consultabile dai dipendenti del Ser.T. Risultati: La richiesta di sodio oxibato è cresciuta dal 2009 al 2011 per diminuire nel 2012 (60, 89, 99 e 38 flaconi consegnati rispettivamente nel 2009, 2010, 2011 e 2012). Anche il numero di pazienti è aumentato fino al 2011subendo una contrazione nel 2012 (27 pazienti nel 2009, 34 nel 2010, 38 nel 2011 e 34 nel 2012). Erano principalmente uomini (83,4% maschi; 17,6% femmine) di età superiore ai 20 anni. Di questi solo alcuni sono stati sottoposti a trattamento farmacologico (12 soggetti nel 2009, 16 nel 2010, 26 nel 2011 e 18 nel 2012) per un numero totale di 96 trattamenti. Le bevande alcoliche di uso prevalente sono risultate superalcolici e vino nel 2009 e nel 2010; nel 2011 e 2012 invece si è riscontrato un notevole aumento dei bevitori di birra. Un numero limitato di soggetti faceva uso concomitante di sostanze stupefacenti e psicotrope. Conclusioni: L’alcolismo è un problema di rilevanza sociale. Da ciò nasce l’esigenza di intraprendere campagne di informazione e prevenzione e l’età di ricovero al Ser.T superiore ai 20 anni ci indica come il target ottimale possa essere proprio quello degli adolescenti e dei loro tutori. La collaborazione tra figure professionali diverse quali il farmacista, lo psicologo, il medico, lo psichiatra, il tossicologo e il docente universitario potrebbe costituire un valido aiuto finalizzato alla prevenzione dei rischi legati all’abuso di alcool. In quest’ottica il farmacista potrebbe divenire una figura chiave nel promuovere stili di vita corretti e salutari.