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FABIO VENTURELLA

VARIAZIONE DELLA CARICA VIRALE HCV DURANTE IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO CON BOCEPREVIR. STUDIO CONDOTTO PRESSO L’U.O.C. MALATTIE INFETTIVE DEL P.O. SANT’ANTONIO ABATE DI TRAPANI

  • Autori: Venturella F; Lucchese C; Russo C; Portelli V
  • Anno di pubblicazione: 2015
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in rivista
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/155829

Abstract

Definiamo l’Epatite C come una patologia cronico-degenerativa a carico del fegato con esordio prevalentemente asintomatico, solo pochi pazienti infatti sono consapevoli di essere infetti per il manifestarsi di un episodio acuto (tra l’altro non molto frequente) caratterizzato dalla comparsa di ittero, dolore al fianco destro, sensazione di malessere e stanchezza e, segno predominante, un notevole aumento delle Transaminasi. I sintomi si possono presentare dopo due o tre mesi dall’infezione in corrispondenza del picco delle Transaminasi e della comparsa dell’HCV RNA in circolo. L’agente eziologico responsabile è un virus a singolo filamento di RNA e che presenta 6 diversi genotipi denominato HCV,trasmesso principalmente per contatto diretto attraverso il sangue infetto. Se il precedente approccio terapeutico prevedeva la somministrazione di agenti stimolanti il Sistema Immunitario quali il PEG- Interferone alfa associato alla Ribavirina, nuove frontiere terapeutiche hanno previsto l’introduzione di 2 farmaci che hanno un’azione diretta nei confronti dell’HCV; Boceprevir e Telaprevir. Questi “Agenti Antivirali Diretti” (DAA), inibendo la proteasi NS3/4A del virus, bloccano il ciclo replicativo virale.