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ZEILA TESORIERE

La città di Alphabet. Architettura per prosumers.

Abstract

Attraverso alcuni aspetti salienti dell’ideazione, della produzione e dell’opposizione al progetto del Toronto Quayside di Sidewalk labs, l’articolo discute l’influenza delle infrastrutture digitali per l’informazione sul progetto della casa e del quartiere. L’ampliamento delle attività svolte da remoto nello spazio domestico, enfatizzato dal quotidiano della pandemia da Covid 19, costituisce per gli oligopolisti planetari degli urban data come Alphabet un utile volano pubblicitario e un acceleratore. La fusione dei nuovi vessilli della tecnoemancipazione e della sostenibilità in ipotesi sperimentali che mirano a costruirsi sia per intero che per parti realizza un nuovo orizzonte in cui lo spazio domestico genera un profitto tecnologico e gli abitanti si trasformano in producers. In una prospettiva storica, la nostra realtà eclissa l’idea di tecnologia come contribuzione anonima al progresso collettivo dimostrata da Giedion in Mechanization takes command e sovverte il valore allegorico assegnato dall’Architettura degli anni Settanta alle utopie relazionali di Web, Stem e Cluster.