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VITA MARIA TRAPANI

IL DESIGN DEI BENI CULTURALI.CRISI TERRITORIO, IDENTITÀ

Abstract

Sino a pochi anni fa accostare il termine Design a quello di Beni Culturali avrebbe avuto il sapore di una provocazione. Un evidente ossimoro, insomma, tra una parola -Design- per sua natura legata all’idea del nuovo e un’altra -Beni Culturali- evidentemente connessa alla conservazione dell’antico. Se il Design inoltre rimandava quasi automaticamente a una modalità del progetto fondata ancora largamente sul riferimento al paradigma industriale, i Beni Culturali evocavano una concezione “patrimoniale” del lascito storico, per la massima parte individuato nel paesaggio e nei “beni” ereditati dalla cultura delle età preindustriali. E’ dunque evidente che la nuova dizione di Design dei Beni Culturali è il frutto di una progressiva, doppia rivoluzione che ha modificato sia la nostra percezione del concetto di “bene” legato al passato, sia il campo di significati attribuiti alle pratiche del progetto industriale. Il design investe i Beni Culturali con tutto il peso delle nuove tecnologie -del digitale e del virtuale innanzitutto- facendole entrare prepotentemente nel territorio dei musei, dell’archeologia, dell’archivistica, ma anche nella valorizzazione in tempo di crisi delle risorse territoriali diffuse nei contesti urbani e territoriali.