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VINCENZO TODARO

Immigrati in contesti fragili, tra conflitti latenti e limiti delle politiche locali di accoglienza

Abstract

Negli ultimi 30 anni le regioni del Sud d'Italia stanno registrando notevoli cambiamenti fisici, sociali ed economici che delineano il profilo territoriale di nuove ed eterogenee forme post-metropolitane nelle quali si registra una elevata presenza di popolazione straniera. In Sicilia, in particolare, la concentrazione degli immigrati nella grande città capoluogo (Palermo) e la dispersione territoriale nei piccoli comuni nell’area sud-orientale restituiscono un “mosaico sociale ristrutturato” (Soja, 2000). Tale condizione è al tempo stesso, rispetto alla scala globale, il risultato dei fenomeni di deterritorializzazione e riterritorializzazione del capitale e del lavoro e, rispetto alla scala locale, l’esito di fenomeni di ibridazione, che determinano spesso condizioni di conflittualità, in termini sociali (forme di ingiustizia) e spaziali (marginalizzazione e segregazione), nelle città e nei territori, ponendo nuove sfide per gli strumenti di pianificazione, spesso non adeguatamente aggiornati.