«Ma qual necessità ci è di cantar questi mottettacci infelici?». Giuseppe Giordani e il mottetto tardo-settecentesco tra prassi e censure
- Autori: Tufano, L.
- Anno di pubblicazione: 2013
- Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/241229
Abstract
I mottetti costituiscono un comparto apparentemente dimesso e di fatto minore nel nutrito catalogo delle composizioni sacre di Giuseppe Giordani. E tuttavia la produzione del maestro partenopeo, proprio in quanto esempio medio e dignitosamente routinario, offre l’opportunità di condurre una prima ricognizione nella scrittura mottettistica della seconda metà del Settecento e di prendere dimestichezza con un repertorio finora trascurato e per molti aspetti misconosciuto