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FRANCESCA TUCCI

Lessing, Maffei und die "perfekte Tragoedie"

  • Autori: Tucci Francesca
  • Anno di pubblicazione: 2014
  • Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
  • Parole Chiave: Lessing, Scipione Maffei, Mitleid, Tragedia
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/286840

Abstract

Il saggio si propone di analizzare il significato che Maffei e la sua opera hanno avuto per Lessing, a partire dall’analisi della "Merope" e dalle critiche decisamente negative mosse a Maffei per il suo giudizio sulla "Rodogune" di Corneille, nella XXXII puntata della "Hamburgische Dramaturgie" . Gli scritti teorici di Maffei sul teatro permettono di delineare un’immagine ben differente dell’erudito italiano, e del suo ruolo di riformatore del teatro rispetto alle dure e screditanti critiche a cui Lessing si lascia andare nelle pagine della "Dramaturgie". La concezione di “perfetta tragedia”, così come viene abbozzata da Maffei, sembra infatti anticipare per più di un verso le riflessioni lessinghiane sul tragico, e non permette in alcun modo di considerarlo il rappresentante di un teatro fortemente sbilanciato verso l’aspetto ‘letterario’ e colto. Maffei è stato al pari di Lessing un sostenitore convinto della specificità teatrale della tragedia, e in questa direzione va anche l’auspicata modulazione degli affetti tragici, finalizzata in realtà, come nel caso di Lessing, a una maggiore efficacia teatrale degli stessi. Ausgehend von der Merope-Besprechung und pauschalen Abfertigung von Maffeis Rodogune-Kritik in der Hamburgischen Dramaturgie nimmt sich der Aufsatz vor, die Bedeutung Scipione Maffeis für Lessing neu zu bewerten. Maffeis theoretische Schriften über das Theater lassen die Konturen eines Theaterreformers sichtbar werden, dessen Auffassungen von der „perfekten Tragödie“ in vielen Aspekten die Wirkungsästhetik Lessings und seine Reflexionen über das Tragische antizipieren. Trotz der abwertenden Bemerkungen von Lessing ist Maffei auf gar keinen Fall der gelehrte Repräsentant eines ‚überliterarisierten‘ Theaters gewesen, vielmehr war er ein engagierter Reformer, der - genau wie Lessing - eine Abmilderung der tragischen Leidenschaften zum Zwecke einer Steigerung ihrer theatralischen Wirksamkeit beabsichtigte.