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FERDINANDO TRAPANI

Pianificazione comunale e pianificazione paesaggistica in Sicilia. Prove tecniche di integrazione

Abstract

La situazione di crisi della pianificazione si manifesta da tempo in Sicilia per pluralità di soggetti, asimmetria delle competenze e abnorme proliferazione/sovrapposizione di strumenti di pianificazione. Solo i comuni, attraverso i piani regolatori tradizionali, hanno gestito i processi di trasformazione. Una novità è rappresentata oggi dalla pianificazione paesaggistica regionale di ambito provinciale. Il dato costante è che finora la logica settoriale ha caratterizzato tutta la attività di pianificazione e programmazione siciliana. La novità invece consiste nel fatto i comuni hanno contrastato tale logica. Molti comuni siciliani hanno visto bloccati i piani urbanistici per l’intervento delle Sovrintendenze attraverso i piani paesaggistici d’ambito provinciale sovraordinati e si sono rivolti alla giurisprudenza amministrativa per bloccarne l’attuazione. In qualche modo si è avviato un inedito e imprevedibile percorso di reciproco ascolto tra comuni e regione. Emerge la possibilità di una integrazione tra pianificazione paesaggistica e urbanistica: da un lato la prima è più coerente alle necessità delle comunità locali e dall’altro, la seconda si innova assumendo al proprio interno la dimensione paesaggistica sovralocale.