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VALERIA SCAVONE

Aree rurali e nuove opportunità dal Piano di Sviluppo Rurale. Studio dell’area “rur-interna” della provincia nissena

Abstract

In un momento storico che vede le tematiche ambientali e la dimensione locale quali costanti multiscalari delle strategie di sviluppo locale sostenibile, un ruolo da protagonista sembra essere svolto dall’agricoltura che ha (di)segnato il paesaggio naturale. All’attività agricola, infatti, si riconosce da sempre il contributo allo sviluppo economico e, più di recente, anche una funzione essenziale nella gestione del territorio e per la salvaguardia di alcuni importanti servizi ecosistemici, La Politica Agricola Comunitaria (PAC) e i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), che declinano la politica di sviluppo rurale a scala nazionale e regionale, possono rappresentare strumenti per contenere i fenomeni di esodo che hanno, progressivamente, determinato l’espansione delle aree urbane a scapito delle superfici agricole. In particolare, i PSR 2014-2020 devono puntare allo sviluppo economico delle aree rurali. Queste ultime (il 90% del territorio nazionale) vengono classificate dal MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) e dal PSR (diversamente rispetto all’OCSE) in aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata, aree rurali intermedie, aree rurali con problemi complessivi di sviluppo. Tra i comuni della Sicilia, si è concentrata l’attenzione sui comuni della (ex) Provincia di Caltanissetta ascrivibili alla categoria delle aree rurali e aree interne periferiche. Per queste piccole realtà, dal saldo migratorio negativo, il contributo si propone di formulare un’ipotesi di strategia di sviluppo locale attraverso il ricorso all’agricoltura multifunzionale.