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MICHELE SBACCHI

La Kasbah organizzata

Abstract

A partire dai '50 gli architetti hanno prestato attenzione alla kasbah delle città islamiche. Alcuni edifici molto recenti danno prova che questo interesse è tutt'altro che esaurito. Il museo a Leon di Mansila & Tunón così come alcuni edifici della Sejima e di OMA sono in realtà ulteriori esercizi sul tema – legato alla kasbah - affrontato dall'Ospedale di Venezia di Le Corbusier e dall'Unità di abitazione orizzontale di Libera e i progetti e gli edifici del Team X. Sin dalle prime fasi del Movimento Moderno la kasbah costituì una presenza scomoda. L'ortodossia razionale del MM non poteva sposare principi quali la crescita per duplicazione di cellule, lo sviluppo orizzontale, le relazione complesse tra spazi vuoti e spazi "riempiti" la commistione tra spazio pubblico e privato. Il percorso di Le Corbusier è sintomatico: la kasbah come perfetto esempio di pianificazione urbana, così perfetto da essere intoccabile. Questo atteggiamento emerge chiaramente con il Plan Obus dove un lungo edificio a nastro circonda la antica città islamica di Algeri. Il modello della Kasbah verrà poi assorbito come uno dei principi fondamentali dell’architettura di LC e diventerà il modello per l’ospedale di Venezia. In quel progetto Le Corbusier porta al suo ultimo stadio una ricerca incessante sulla procedura di ripetizione delle celle voltate e la generazione di spazi complessi nell’alternanza di queste celle. Ne sono prova i numerosi progetti con volte catalane: Roq e Rob, la casa De Mandrot, la fattoria Cherchell fino alle case Jaoul. Eppure il riferimento alla casbah era anche intriso di valenze costruttive ed ergonomiche. La ripetizione delle celle si sposava con una produzione edilizia standardizzata e prefabbricata. A quei tempi un edificio spiccava come l’epitome di questi due principi: La Freie Universitat di Berlino di Candilis, Josic e Woods: “matrimonio felice tra casbah e meccano”. Candilis aveva lavorato in Marocco con Le Corbusier nell’esperienza dell’ABAT, relative infatti alla standardizzazione edilizia. In quegli anni Alison Smithson diede luogo all’idea del mat building che condensava queste idee.