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MICHELE SBACCHI

Artefatti fluidi

Abstract

Nell’universo dell’immagine grafica, si è ormai affermata una scrittura fluida e dinamica, lontana dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di matrice modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style). In un recente libro sulla grafica digitale, significativamente intitolato Free Graphics, sono state tratteggiate alcune corrispondenze formali tra vari ambiti di progetto – dall’architettura al disegno industriale, dalla grafica alla “tipografia” – in una tardo-modernità, la nostra, che, come suggerisce Zygmunt Bauman, ha perso i suoi punti di riferimento per assumere contorni sempre più incerti. L’emersione di artefatti fluidi corrisponde alla modernità nella sua “fase liquida”, e dipende in buona misura dal contesto tecnologico: il digitale. Se alla “modernità solida” del Movimento moderno corrispondeva una “estetica meccanica”, basata su elementi semplici e tendenzialmente geometrici, agli odierni processi post-fordisti e post-industriali corrisponde un’estetica decisamente fluida.