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LICIA SIRACUSA

La "moralità" dell'ergastolo ostativo per i fatti di mafia

Abstract

A partire dall’analisi dei più recenti approdi giurisprudenziali della Corte EDU e della Corte costituzionale in materia in regime ostativo penitenziario (art. 4-bis ord. penit.), il contributo si propone di fornire una lettura critica delle posizioni che con varietà di accenti suggeriscono l’abolizione o comunque un forte ridimensionamento della figura dell’ergastolo c.d. “ostativo”. Muovendo dall’idea che alla sanzione penale sia ascrivibile una varietà di funzioni, la riflessione proposta intende motivare la legittimità di una prospettiva che pur rivendicando la necessità di temperare il rigore del regime ostativo vigente al fine di garantirne una piena conformità con il finalismo risocializzante della pena, tuttavia, riconosce a tale particolare forma di detenzione, quando riferita ai reati di associazione di stampo mafioso e di criminalità organizzata, un ruolo cruciale nel contesto degli interventi complessivamente messi in campo dal legislatore penale per il contrasto alle mafie.