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LAVINIA SCOLARI

I doni di Medea. Tra reciprocità e vendetta

Abstract

Qual è la funzione dei doni nella storia di Medea, e che cosa ci comunicano? Attraverso di essi Medea sembra in grado di costruire relazioni e, all’opposto, di vendicarsi sui suoi nemici. È sulla base dei doni che interpreta offese e vendetta come inversioni dei meccanismi di reciprocità positiva in cui è calata. Partendo dunque dall’assunto che Medea sia, innanzitutto, una “donatrice al femminile”, il contributo esamina le più rilevanti rappresentazioni della sua storia mitica alla luce della categoria del dono. Pertanto, nella prima parte (“i doni per Giasone”) si presterà particolare attenzione alle “Medee” di Pindaro, Apollonio Rodio, Ovidio e Valerio Flacco, senza tralasciare le più importanti fonti mitografiche (Apollodoro e Diodoro Siculo); nella seconda parte, si esamineranno le tragedie di Euripide e Seneca, confrontandole con la Medea di Draconzio, al fine di evidenziare il modo in cui gli autori greci e romani ne riscrivano il mito in rapporto alle dinamiche di reciprocità positiva e alle loro infrazioni.